Lukashenko spera di sopprimere il risentimento popolare con la violenza

«Di notte, la città sanguina.» Le forze di polizia bielorusse usano violenza senza pietà per sopprimere le manifestazioni contro le elezioni falsificate

12 agosto 2020, 03:25 | Corry Hancké, De standaard
Molte donne sono scese in strada ieri, spesso con i fiori in mano.
Source: EPA-EFE

Molte donne bielorusse sono scese in Piazza ieri. Camminavano in abiti bianchi, spesso con fiori o un poster in mano, con le scritte: «Sono una moglie e una madre, non colpirmi», o in silenzio si allineavano in una lunga catena. Alle proteste ha partecipato anche Margarita (25 anni). Ha paura durante la nostra conversazione telefonica e chiede di non includere il suo cognome nellarticolo – come tutte le altre donne con cui abbiamo parlato.

Siamo rimasti così scioccati dalla crudeltà con cui le forze antisommossa hanno trattato con le persone che abbiamo deciso di esprimere pacificamente la nostra empatia per i feriti e i detenuti.

La manifestazione spontanea, organizzata da diverse donne nei social network, ha ricevuto un rapido e ampio sostegno. Margarita stima che il suo gruppo fosse di almeno cinquecento donne. Impossibile calcolare con precisione quante donne abbiano partecipato alle manifestazioni, e quante città e centri abitati non siano rimasti indifferenti. Secondo fonti indipendenti online, come, ad esempio, Tut.by o Belsat TV, le donne sono state accolte con entusiasmo in luoghi diversi. Secondo Margarita, cera una grande probabilità che la polizia volesse intervenire. «Siamo rimasti daccordo di non portare con noi nulla che potesse causare sospetti o far rischiare l’arresto. Quando la polizia ci ha avvicinato, ci siamo tranquillamente separati, e poi quasi subito di nuovo riuniti in una catena altrove. Usciamo in strada durante il giorno, quando la polizia non rischia di mostrare grande crudeltà. Abbiamo paura della violenza di notte, quando la città si riversa nel sangue».

Essere scortesi

La crudeltà con cui le forze dellordine vogliono riportare la pace nelle strade della Bielorussia è scioccante. Alexandra (33) ritiene che negli ultimi giorni la situazione sia peggiorata. Domenica sera, è andata nel centro di Minsk per esprimere il suo disaccordo con i risultati annunciati delle elezioni. Poi gli agenti di sicurezza hanno solo cercato di intimorire la gente, per far sì che tornassero a casa. Ma lunedì e martedì hanno chiaramente ricevuto lordine di usare la forza e sparare proiettili di gomma.

LUKASHENKA HOPES TO STIFLE PUBLIC ANGER WITH VIOLENCE
La violenta detenzione di un manifestante nella capitale.
Souce: AP

Natalia (44) conferma queste parole. Stava per andare a protestare quando ha ricevuto una telefonata da un amico che lavorava nella polizia. «Resta a casa, ci è stato permesso di essere ‘feroci’,» ha detto lui. In altre parole, è stato permesso loro di colpire con manganelli, sparare proiettili di gomma o munizioni da combattimento.

Il Ministero dell’interno stesso ha riconosciuto che le forze di sicurezza hanno sparato ai manifestanti, poiché questi, secondo una fonte ufficiale, erano armati e ignoravano i colpi di avvertimento. Da fonti anonime si è appreso che gli spari hanno ferito un manifestante.

Il portale di informazione Tut.by riporta le testimonianze dei medici di Minsk, scossi dalle gravi ferite con le quali le persone sono state portate in ospedale. Ad un uomo è stato sparato da una distanza di 10 metri, un altro è stato gravemente ferito da una granata, il terzo ha una frattura del cranio.

Alexandra ha già paura di andare a fare la spesa.

Se si cammina in un’area in cui si sono svolte le proteste, si rischia di essere catturati

Questo è confermato da Ales Silic, giornalista di Belsat TV. Solo di recente è stato rilasciato dal centro di detenzione temporanea, alle cui porte si sono riunite decine di parenti di persone detenute senza un chiaro motivo, in lacrime e arrabbiati. 

Secondo Ales Silic, negli ultimi giorni sono stati arrestati più di tremila persone, altre fonti riportano più di seimila detenzioni. «Non credete alle statistiche ufficiali, è falsificato esattamente come i risultati delle elezioni», dice qualcuno dei presenti.

Un uomo viene arrestato mentre cerca di deporre fiori nel luogo dove è morto un manifestante.
Source: EPA-EFE

Un regime di terrore

Tutti quelli con cui siamo riusciti a parlare sono stati sconvolti dalla crudeltà, indignati per l’arroganza delle autorità e ancora più determinati a continuare le proteste.

«Siamo rimasti in silenzio per 26 anni, e ora è il momento in cui abbiamo bisogno di tornare di nuovo per le strade», dice Margarita.

Ieri sera, Ales Silic ha mandato un messaggio dicendo che due dei suoi colleghi giornalisti sono stati arrestati. Secondo Alexandra, verso le 19 ore in alcuni luoghi hanno arrestato anche le donne: «Questo è un regime di terrore». Si unirà anche oggi alle manifestazioni. «Non possiamo stare a casa – la nostra rabbia per ciò che sta accadendo nel nostro paese è così forte».

Tikhanovskaya chiede di smettere di combattere

Il candidato dell’opposizione Svetlana Tikhanovskaya ha diffuso ieri un nuovo messaggio video tramite Telegram. In esso, incoraggia i suoi compatrioti a smettere di manifestare e riconoscere i risultati ufficiali delle elezioni. «Il popolo della Bielorussia ha fatto la sua scelta. … Vi chiedo di stare attenti e rispettare la legge. … Non voglio che il sangue venga versato».

Tikhanovskaya legge il suo messaggio da un foglio e sembra pronta a piangere. I suoi sostenitori sono convinti che i servizi segreti bielorussi esercitino una forte pressione su di lei. Tikhanovskaya era un simbolo della resistenza popolare contro il presidente Lukashenko e l’altro ieri (11 agosto, ndT) si è improvvisamente rifugiata in Lituania.