Belarus Daily | 10 feb

668 studenti e 454 minori sono stati arrestati durante le proteste bielorusse; la Lettonia ha commentato la richiesta di estradizione di Valery Tsepkalo; la ricerca sociologica di Chatham House confuta i dati delle statistiche ufficiali di Lukashenko; Viktar Babaryka ha rilasciato un’intervista dal centro di detenzione preventiva del KGB

10 febbraio 2021 | Voice of Belarus
«Nasconditi tra le patate» di Jura Ledyan.
Source: facebook.com/ledyan88

La polizia continua a monitorare gli studenti e i minori che sono stati arrestati durante le proteste

Source: Deutsche Welle

A disposizione del canale Telegram Belamova è capitato un documento del Ministero dell’Interno. In esso si afferma che durante le proteste sono stati arrestati 668 studenti e 454 minori. Tutti questi sono inseriti in un apposito registro, vengono monitorati sui social network, su di loro sono raccolte attentamente varie informazioni per evitare che si uniscano in gruppi e movimenti.

Le autorità bielorusse hanno annunciato di voler chiedere l’estradizione di Valery Tsepkalo dalla Lettonia

Valery Tsepkalo.
Source: euroradio

Il canale televisivo statale Belarus-1 ha riferito che il Comitato investigativo bielorusso intende chiedere l’estradizione del politico dell’opposizione Valery Tsepkalo dalla Lettonia. Secondo il canale televisivo, egli è accusato di una serie di crimini di corruzione e di aver accettato una cospicua tangente. A sua volta, l’addetto stampa dell’ufficio del procuratore generale della Lettonia, Aiga Eiduka, ha affermato di non aver ancora ricevuto nessuna richiesta dalla Bielorussia. Il Ministro degli affari esteri della Lettonia Edgars Rinkēvičs ritiene che questa richiesta sia un vero e proprio tentativo di vendetta da parte del regime di Lukashenko e dovrebbe essere respinta. La legislazione sulla procedura penale lettone prevede che la Lettonia possa rifiutare di estradare una persona se l’estradizione è richiesta per motivi politici.

I ratings ufficiali di Lukashenko e la ricerca indipendente mostrano dei dati diversi

Alexander Lukashenko.
Source: Deutsche Welle

Alla vigilia dell’Assemblea popolare bielorussa, per ordine dell’agenzia di stampa filogovernativa BelTA, dal 12 gennaio all’8 febbraio 2021 il centro analitico EcooM ha effettuato un sondaggio dell’opinione pubblica. EcooM è un partner della Commissione elettorale centrale dal 2004 e Lukashenko è sempre in testa nei suoi sondaggi. Ci sono pochissime informazioni su EcooM nello spazio pubblico. Non ha nemmeno un proprio sito Web, il che è un controsenso per i centri studio.

Un mese prima, il Royal Institute of International Affairs, meglio conosciuto come Chatham House, aveva effettuato la propria ricerca sulla situazione in Bielorussia. Chatham House esiste dal 1920 ed è una fonte di opinioni di esperti per i media. I suoi membri includono una serie di importanti uomini d’affari, diplomatici, politici, scienziati e giornalisti.

Abbiamo confrontato i dati dei due studi.

Fiducia in Lukashenko: EcooM – 66,5%, Chatham House – 24,1%; fiducia nel governo della Repubblica di Belarus: EcooM – 57%, Chatham House – 21,8%; fiducia nell’esercito: EcooM – 69,2%, Chatham House – 36,2%, fiducia nella polizia: EcooM – 51,9%, Chatham House – 25,3%.

Una sezione separata del questionario di Chatham House è dedicata all’Assemblea popolare bielorussa. Il 65,6% dei bielorussi non è d’accordo con l’affermazione che l’ANB sia un organo che rappresenta bene tutti i bielorussi.

Viktar Babaryka ha rilasciato un’intervista dal centro di detenzione preventiva del KGB

Source: Deutsche Welle

Viktar Babaryka è stato uno dei principali rivali di Aleksandr Lukashenko all’inizio della campagna presidenziale del 2020. Tuttavia, nel giugno 2020, è stato arrestato e da quasi otto mesi si trova nel centro di detenzione preventiva del KGB. Deutsche Welle è riuscita a ottenere da lui le risposte scritte ad alcune domande sulla situazione in Bielorussia. Secondo Babaryka: «Il regime dell’attuale governo non è una persona, ma un insieme di persone pronte a vivere in un’atmosfera di bugie e impotenza forzata. Questo è un analogo della schiavitù personale volontaria, che non muore quando il proprietario di schiavi scompare. Una persona non diventa libera per ordine o permesso dall’alto. Per molti anni siamo stati indottrinati nell’idea che siamo indegni o incapaci di essere responsabili del nostro destino, che abbiamo bisogno del controllo e della leadership, perché siamo un “popolino” che vive su un “pezzo di terra” circondato da nemici. Il risultato e l’orgoglio principali sono statoi che siamo poveri, ma non mendicanti, che le nostre conoscenze e capacità non sono richieste da nessuna parte e da nessuno, tranne che all’interno del Paese. Che l’obiettivo della vita è la stabilità con “charka e shkvarka” [bicchierino di vodka e lardo in padella – NdT; un’espressione che denota un quadro sufficiente di vita comoda per un bielorusso, secondo l’opinione delle autorità ufficiali – NdR].

Ma il 2020 ha mostrato la falsità di questa affermazione. Abbiamo visto che un numero enorme di persone non è d’accordo con tali valori e obiettivi: questo è ciò che considero una vittoria o il primo passo verso una vittoria più grande».


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