Il capo del più grande partner norvegese della Belaruskali, ha incontrato gli scioperanti a Soligorsk

19 settembre 2020, 12:42 | Radio Svaboda
Le proteste a Soligorsk, 14 agosto.
Source: Radio Svaboda

La conversazione è durata 40 minuti. Era presente il CEO della «Yara» Svein Tore Holsether, come è stato riferito dal capo del comitato di scioperanti Anatoly Bokun.

«Abbiamo fornito un elenco dei lavoratori perseguitati, di quelli licenziati durante lo sciopero, di coloro che sono stati arrestati o privati di premi produzione. Ci è stato chiesto chiaramente se volessimo che l’azienda norvegese lasciasse del tutto il mercato bielorusso. Abbiamo detto che deve decidere la direzione, ma poiché siamo favorevoli a un dialogo tra noi ed il datore di lavoro, speriamo prima di tutto che «Yara» diventi un mediatore in questo dialogo», ha detto Anatoly Bokun a proposito dell’incontro con la delegazione «Yara».

Esattamente una settimana fa Anatoly Bokun era fra quelli che stavano scontando l’arresto amministrativo di 15 giorni per aver partecipato alle proteste.

Bokun riferisce che il 17 settembre 2020 i membri del comitato di scioperanti hanno incontrato una delegazione della compagnia norvegese «Yara», che acquista fertilizzanti minerali della «Belaruskali». L’incontro con il CEO Svein Tore Holsether è durato circa 40 minuti. Vi hanno partecipato anche altri membri della delegazione.

«I norvegesi hanno detto che «Yara» era preoccupata della violazione dei diritti di lavoratori a «Belaruskali». Ci hanno chiesto di raccontargli cosa stesse succedendo. Abbiamo spiegato la situazione dal nostro punto di vista, nonché consegnato un elenco di lavoratori repressi, quelli che sono stati licenziati durante lo sciopero, arrestati, multati o privati di premi produzione», ha detto Anatoly Bokun.

Anatoly Bokun riferisce che i membri della delegazione norvegese hanno chiesto come possano aiutare a rimediare alla situazione.

«Per questo abbiamo deciso che loro cercheranno di agire da mediatori tra noi e il datore di lavoro». Lo scioperante ritiene che tale dialogo continuerà.

«Vorrei aggiungere che alla fine della conversazione ci è stato francamente chiesto se vogliamo che «Yara» lasci il mercato bielorusso. Abbiamo risposto che lo devono decidere loro stessi, ma poiché siamo favorevoli a un dialogo tra noi e il datore di lavoro, speriamo prima di tutto che «Yara» diventi un mediatore in questo dialogo».

Alla riunione della delegazione della «Yara» hanno partecipato anche rappresentanti del sindacato indipendente bielorusso, la cui organizzazione principale opera presso «Belaruskali», come lo riferisce Anatoly Bokun. In mattinata, secondo quanto dice Anatoly, la delegazione norvegese ha incontrato il direttore generale della «Belaruskali» (Ivan Golovaty) e la leadership del sindacato dell’impresa.

La direzione della «Belaruskali» non commenta l’incontro con il CEO della delegazione di «Yara». Non ci sono informazioni sull’incontro sul sito ufficiale della società.

«Yara» è il più grande acquirente di potassio bielorusso in Norvegia. In precedenza la direzione di «Yara» ha condannato le violazioni dei diritti umani in Bielorussia.

«Ci aspettiamo che i nostri partner commerciali aderiscano ai nostri principi etici, che rispettino le leggi e i regolamenti, nonché gli standard riconosciuti a livello internazionale nel campo dei diritti umani, dei diritti dei dipendenti e della condotta aziendale etica», afferma la dichiarazione.

Il 17 e 18 agosto 2020 è iniziato lo sciopero a «Belaruskali» con l’espressa richiesta ad Alexandr Lukashenko di dimettersi. Gli scioperanti chiedono di organizzare nuove elezioni. Allo sciopero hanno partecipato fino a 7.000 lavoratori (secondo i dati del comitato di scioperanti). Secondo i dati dell’amministrazione, allo sciopero hanno preso parte fino a 800 persone.

Il comitato degli scioperanti di «Belaruskali» sostiene che circa 20 lavoratori non vengono a lavorare perché in sciopero, mentre tanti altri scioperano «all’italiana», ossia si presentano al lavoro ma poi effettivamente non lavorano.