Bielorussia | 16o settimana di proteste (23-29 novembre)

La protesta in Bielorussia assume forme nuove

1 dicembre 2020 | BYHelp-Mediagroup
Source: Voice of Belarus. Cover photos: RIA Novosti, Ukrainska Pravda, MotolkoHelp, Euroradio.

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Mentre i bielorussi difendono il loro diritto di mostrare la propria cultura e i simboli nazionali già da 16 settimane, Aleksandr Lukashenko sta facendo del suo meglio per soffocare qualsiasi manifestazione di identità nazionale bielorussa. Durante l’incontro con il ministro della Difesa, il dittatore si lamenta del basso livello di patriottismo, inteso solo come servizio alle autorità.

Nonostante le dure repressioni e i numerosi procedimenti penali avviati contro pacifici manifestanti, le proteste di massa continuano nel Paese. Questa settimana è passata all’insegna dello «0 per mille»: così decine di medici, studenti, operai e residenti di molte città hanno espresso la loro solidarietà al dottor Artsiom Sarokin e alla giornalista del portale TUT.BY Katerina Barysevich, contro i quali è stato avviato un procedimento penale a causa della divulgazione delle informazioni secondo cui nel sangue dell’ucciso Raman Bandarenka c’era lo 0 per mille di alcol. Allo stesso tempo, non è mai stato aperto un caso sul fatto della morte di Raman.

Si è tenuta di nuovo in tutto il Paese la «Marcia di Quartiere» domenicale: decine di migliaia di persone sono uscite nei loro cortili e si sono riunite in piccole colonne, mentre le forze dell’ordine hanno cercato invano di disperderle. Pestaggi e gas lacrimogeni, come sempre, non sono mancati.

Tutto questo si è svolto sullo sfondo dell’incontro del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che ha portato a Lukashenko i «saluti» di Putin e ha ricordato le promesse fatte dal dittatore durante l’incontro di Sochi.

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